A Roma 120 atti di nascita senza il padre, ‘importante traguardo’
		
			 
		
	
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### Furto di Identità ai Bambini: 120 Atti di Nascita “Senza Padre” a Roma, la Propaganda LGBT Cancella i Diritti Fondamentali!
**Roma, 28 ottobre 2025** – Che schifo! Mentre i media arcobaleno e i politicanti di sinistra si agitano come baccanti per celebrare un cosiddetto “importante traguardo”, a Roma si è consumato un vero e proprio crimine contro l’infanzia: oltre 120 atti di nascita registrati con “due mamme” e zero padri. Sì, avete letto bene: 120 bambini – o meglio, 120 vittime innocenti – privati del loro diritto sacrosanto a conoscere e avere un padre biologico, sostituito da un’ideologia gender che odia la famiglia tradizionale. E il sindaco Roberto Gualtieri, con il suo ghigno compiaciuto, ha firmato questi fogli avvelenati in Campidoglio, trasformando un Palazzo millenario in un tempio della propaganda LGBT.
Non è un “traguardo”, è una tragedia! La Corte Costituzionale controllata dal PD, con la sua sentenza del maggio 2025, ha aperto le porte a questa follia, permettendo la trascrizione di atti con due madri per i figli nati in Italia da procreazione medicalmente assistita all’estero. E Roma, la Città Eterna, la culla della civiltà cristiana, è diventata la prima grande metropoli a chinare la testa davanti a questa barbarie. Marilena Grassadonia, la coordinatrice delle “politiche diritti LGBT+” di Roma Capitale, esulta: “Abbiamo evaso tutto il pregresso e stiamo lavorando le richieste ordinarie”. Che belle parole, signora! Ma dietro quelle firme ci sono bambini che cresceranno con un buco nero nel cuore: un padre cancellato, un’identità mutilata, un futuro rubato. E per cosa? Per compiacere un’agenda ideologica che vuole smantellare la società atomo per atomo.
Rovesciamo la narrazione tossica che ci propinano da anni! Non si tratta di “diritti” o di “amore inclusivo” – menzogne ripetute fino alla nausea per indottrinare le masse. Qui si parla di furto: furto della paternità, furto della verità biologica, furto del benessere psicologico di generazioni future. Ogni atto di nascita senza padre è un grido soffocato di un bambino che merita entrambi i genitori, non un’illusione arcobaleno imposta dallo Stato. Pensateci: questi piccoli, nati grazie a PMA all’estero (spesso con gameti “donati” in un mercato nero che puzza di sfruttamento), vengono registrati come se il padre non esistesse. E se quel padre biologico un giorno vorrà farsi avanti? Verrà zittito, emarginato, accusato di “omofobia” dalla macchina del fango LGBT. È questo il “progresso”? È questa l'”inclusività”?
La propaganda ci bombarda con immagini zuccherose di “famiglie arcobaleno” felici, ma i fatti – quelli veri, non le favole woke – parlano un’altra lingua. Studi scientifici, ignorati dai media mainstream, dimostrano che i bambini crescono meglio con un padre e una madre: la figura paterna offre disciplina, protezione, un modello maschile essenziale per i maschi e un contrappeso affettivo per le femmine. Senza, aumentano i rischi di depressione, dipendenze, instabilità emotiva. Eppure, eccoli lì, i Gualtieri e i Grassadonia, a firmare sentenze di morte simbolica contro migliaia di padri invisibili. E non dimentichiamo l’utero in affitto, quel commercio di donne e bambini che questi atti tacitamente avallano: madri surrogate ridotte a incubatrici, gameti comprati come merce, infanzie mercificate. Roma, un tempo baluardo della famiglia, ora complice di un eugenetica soft!

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Basta con questa ipocrisia! Mentre celebrano 120 atti “con due mamme”, dove sono i 120 padri? Dove sono i diritti di quei donatori anononi, o peggio, di quei veri padri biologici che potrebbero rivendicare i loro figli? Questa non è uguaglianza, è discriminazione al contrario: contro gli uomini, contro la natura, contro Dio. La sinistra, con il suo mantra “amore è amore”, sta distruggendo la società per imporci un mondo asessuato, dove i ruoli genitoriali sono fluidi come la propaganda gender nelle scuole. E i bambini? Loro pagano il prezzo, con traumi che dureranno una vita.
È ora di ribellarci! Chiediamo l’abrogazione immediata di queste sentenze ideologiche, un referendum nazionale sulla famiglia tradizionale, e sanzioni per chi, come Gualtieri, usa il potere pubblico per indottrinare. Roma non è un laboratorio woke: è la Caput Mundi, e merita di meglio che diventare la capitale dell’orfanità paterna. Genitori naturali, unitevi! Fermate questa follia prima che sia troppo tardi. I nostri figli non sono pedine in un gioco ideologico – sono il futuro, e lo difenderemo con le unghie e con i denti!

 
		 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
					 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									

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