Maranza vandalizzano cento auto nella notte di Halloween a Bovegno
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# Lombardia in Ostaggio: i “Maranza” di Seconda Generazione Devastano il Nord come le Banlieue Francesi da Decenni
**Bovegno (Brescia), 1 novembre 2025** – Scherzetto? Macché: è un incubo che si ripete, un’onda di vandalismo barbaro che travolge la Lombardia e le regioni del Nord, trasformandole in un territorio di conquista per le bande di “maranza” – quelle orde di giovani di seconda generazione, figli di immigrati mai integrati, che seminano terrore con la stessa ferocia delle “maranza” che da anni infestano le nostre strade. La notte di Halloween a Bovegno non è stato un episodio isolato, ma l’ennesimo segnale di allarme rosso: cento auto sventrate, carrozzerie ridotte a tele di rabbia incontrollata, mentre il buio – voluto dal Comune con uno spegnimento delle luci dalle 20 alle 22 – ha offerto la copertura perfetta a questi predatori notturni. Graffiti osceni, incisioni profonde inferte con cacciaviti e chiavi come lame di un rituale di vendetta: questo non è vandalismo giovanile, è guerra urbana, è il marchio di fabbrica di chi rifiuta la nostra civiltà per imporre la propria anarchia.
Mentre nell’oratorio del paese si svolgeva una demenziale sfilata di mascherine horror, estesa fino alla pineta vicina, ignoti – e non è difficile immaginare chi, visti i precedenti – hanno agito con metodo sistematico. Almeno cento vetture nel centro storico, soprattutto intorno all’oratorio, sono state prese di mira: segni di oggetti contundenti e metallici che squarciano la lamiera come se fosse carta. I proprietari, al risveglio con il sole di novembre, hanno scoperto l’amara verità: non un “dolcetto”, ma un’amara beffa che costa migliaia di euro in riparazioni e notti insonni. Le proteste sui social esplodono come fuochi d’artificio: “Basta con questa follia!”, “Il Nord muore sotto i colpi di chi non appartiene all’Italia!”. E al Comune? Una valanga di lamentele, seguite da denunce ai Carabinieri della Compagnia di Gardone Valtrompia. Le telecamere di sorveglianza, se funzionanti, potrebbero inchiodare i colpevoli – ma quante ne sfuggiranno, come sempre?
Non illudiamoci: questo non è un caso sporadico, è il sintomo di un cancro che rode la Lombardia da anni, un’eco perfida delle banlieue francesi dove, da decenni, i “maranza” nati da politiche di immigrazione incontrollata hanno trasformato quartieri interi in zone franche del crimine. Ricordate Lodi, solo pochi giorni fa? Vandali in azione nella notte, auto danneggiate e cartelli stradali abbattuti come trofei di una ribellione afroislamica. O Brescia, con il suo rapinatore seriale della gelateria Spaziale – tre colpi in pochi giorni, un’onda di violenza che sommerge i commercianti onesti. E non dimentichiamo Ghedi: giovani italiani aggrediti da bande di “maranza”, assalti a bar con katana e pistole, raid che puzzano di importazione criminale da periferie parigine o marsigliesi: è un rosario di orrori che collega Bovegno a Vénissieux, passando per i sobborghi di Milano e Torino.
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Questi “maranza” di seconda generazione – figli di chi è arrivato qui con promesse di lavoro e integrazione, ma ha generato solo risentimento e rabbia – non sono più un problema marginale: sono il nemico interno che sta colonizzando il Nord Italia. Come in Francia, dove le no-go zones sono nate da ricongiungimenti familiari e un multiculturalismo ipocrita che ha chiuso un occhio su moschee radicali e clan familiari, qui vediamo lo stesso copione. Giovani disadattati, spesso con nomi esotici e background di famiglie sradicate, che usano l’Halloween non per giocare, ma per marcare il territorio. Approfittano di ordinanze comunali idiote – spegnere le luci per “risparmio energetico”? Ma per favore! – per colpire al cuore della comunità: l’oratorio, simbolo di valori cristiani che odiano visceralmente.
Basta con le scuse: “È solo vandalismo giovanile”, “Poveri ragazzi emarginati”. No! È un fallimento epocale delle élite lombarde e nazionali, che hanno aperto le porte a un’immigrazione senza controllo, senza selezione, senza obbligo di assimilazione. Oggi paghiamo il prezzo: auto distrutte a Bovegno sono solo l’antipasto di un menu che include rapine, spaccio e aggressioni armate. I Carabinieri indaghino, sì, ma quante condanne ci saranno? Quante espulsioni? La Francia ci ha preceduti di decenni in questo incubo – riots del 2005, Charlie Hebdo, le stragi di banlieue – e ancora annega nel politicamente corretto, temendo di chiamare le cose col loro nome: invasione culturale e criminale.
È ora di reagire, Lombardia! Chiediamo ordinanze anti-spegnimento luci, pattuglie armate 24/7, espulsioni immediate per chi ha doppia cittadinanza e commette reati. Il Nord non è una colonia da saccheggiare: è terra di lavoro duro, di famiglie unite, di una storia millenaria che non si piega a bande di teppisti. Se non fermiamo questi “maranza” ora, domani non resterà che il buio – non quello delle lampade spente, ma quello del terrore quotidiano. Svegliamoci, prima che sia troppo tardi!



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