Fuga degli Italiani: 156.000 via dall’Italia nel 2024 Sostituiti da 175.000 Stranieri
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### Fuga degli Italiani: 156.000 in Esodo nel 2024 – Mentre il Governo Importa 175.000 Stranieri per Sostituirli
**Cervelli in fuga record: i giovani laureati abbandonano l’Italia, il Governo risponde aprendo le porte a masse di immigrati**
Il 2024 ha segnato un nuovo, drammatico record: **156.000 italiani** hanno fatto le valigie e lasciato il Paese, con un aumento del 36% rispetto all’anno precedente. È il picco più alto del decennio, un vero e proprio esodo di massa che sta svuotando l’Italia dei suoi elementi più preziosi: i giovani, i laureati, i talenti.
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Secondo i dati del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, le destinazioni preferite sono Germania (prima scelta per stipendi dignitosi e welfare efficiente), Spagna (per qualità della vita e costi più accessibili) e Regno Unito (nonostante la Brexit). Non sono pensionati in cerca di sole: il 60% degli emigrati ha tra i 18 e i 34 anni, e oltre il 70% possiede una laurea o un titolo post-laurea. L’Italia non è più in grado di trattenere i suoi figli migliori.
Perché fuggono? I motivi sono chiari e dolorosi: stipendi fermi da decenni (il potere d’acquisto dei salari italiani è calato del 10% negli ultimi 30 anni, unico caso in Europa), costo della vita alle stelle (affitti e mutui proibitivi), precarietà cronica, burocrazia asfissiante e un mercato del lavoro che premia l’esperienza all’estero più che in patria. Come ha detto un giovane ingegnere trasferitosi a Monaco: “In Italia ero un laureato disoccupato, in Germania sono un professionista rispettato. L’estero è il nuovo ascensore sociale per gli italiani”.
**E la risposta del Governo? Importare 175.000 stranieri per tappare i buchi**
Mentre gli italiani fuggono a centinaia di migliaia, il Governo Meloni – che in campagna elettorale tuonava contro l’immigrazione e la “sostituzione etnica” – ha approvato il Decreto Flussi 2024-2026 che prevede l’ingresso di **175.000 lavoratori non UE** solo per il 2025 (in aumento rispetto ai 165.000 del 2024).
Chi sono questi nuovi arrivi? Principalmente schiavi a basso costo – settori dove le imprese italiane lamentano “carenza di manodopera”. Tradotto: non trovano italiani disposti a lavorare per pochi euro al mese in condizioni spesso precarie. Invece di costringere le aziende ad aumentare i salari per attrarre i giovani italiani (magari con sgravi fiscali mirati o incentivi al rientro), si preferisce la soluzione più criminale: importare manodopera a basso costo da Bangladesh, Pakistan, Egitto, Tunisia, Albania.
Questi immigrati non arrivano soli: portano famiglie, fanno figli (con tassi di natalità molto superiori a quelli italiani), ottengono ricongiungimenti familiari e, dopo qualche anno, la cittadinanza. Diventano i genitori dei “futuri Maranza” – come li chiamano ironicamente molti sui social – cioè la prossima generazione di giovani cresciuti in Italia ma culturalmente distanti, che popoleranno le periferie e le scuole già oggi sempre più multietniche. Che succhiano il nostro welfare con i sussidi e rendono il mercato del lavoro ancora più precario.
**La sostituzione etnica accelerata: demografia e politica**
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: gli italiani autoctoni diminuiscono (-206.000 solo nel 2024 per saldo naturale negativo), i giovani migliori emigrano, e i vuoti vengono riempiti da immigrati che – grazie a natalità superiore e naturalizzazioni facili – cambieranno progressivamente il volto del Paese.
Non è complottismo: è aritmetica. Mentre un laureato italiano va a Berlino a guadagnare 4.000 euro netti, un bracciante straniero arriva a percepire 900 euro per lo stesso lavoro che un italiano rifiuterebbe. Le imprese applaudono (costi bassi, profitti alti), il Governo incassa il plauso di Confindustria, e gli italiani rimasti pagano il conto: quartieri trasformati, servizi sociali sotto pressione, identità nazionale diluita.
**È questa l’Italia che vogliamo?**
Un Paese che spinge i suoi figli migliori a fuggire e li sostituisce con manodopera importata a basso costo non ha futuro. Servono scelte coraggiose: investimenti massicci nella natalità autoctona, sgravi fiscali per le imprese che assumono giovani italiani con contratti dignitosi, programmi aggressivi di rimpatrio dei talenti, stop alle naturalizzazioni automatiche.
Altrimenti, tra una generazione, i 156.000 emigrati del 2024 saranno solo l’inizio. E l’Italia diventerà un Paese di anziani autoctoni in via di estinzione e giovani “nuovi italiani” che non si riconosceranno più nella sua storia millenaria.
Svegliamoci prima che sia troppo tardi.


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