Ergastolo per l’immigrato che ha ucciso e stuprato Iris ma i mandanti sono liberi

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By V marzo 5, 2025 23:03

Ergastolo per l’immigrato che ha ucciso e stuprato Iris ma i mandanti sono liberi

ERGASTOLO PER NWEKE, MA NON BASTA: CONDANNATE CHI LO HA FATTO ENTRARE E CHI NON LO HA RIMPATRIATO!

Oggi, 5 marzo 2025, la Corte d’Assise di Trento ha condannato all’ergastolo Chukwuka Nweke, il nigeriano di 40 anni che il 5 agosto 2023 ha violentato e massacrato Iris Setti, una 61enne di Rovereto, nel parco Nikolajewka.

Dopo sei ore e mezza di camera di consiglio, i giudici hanno riconosciuto questo mostro colpevole di omicidio volontario aggravato, violenza sessuale e rapina – non solo contro Iris, ma anche contro un altro uomo quella stessa sera. “Dall’esame autoptico emerge un numero di colpi impressionante – non meno di 49 – poi c’è la frattura del dito su cui c’era l’anello; infine la lesione relativa alla sfera sessuale”, aveva riferito il pm.

Una brutalità inaudita, che ha spezzato la vita di una donna gentile, che aveva lasciato il lavoro per accudire la madre anziana. Ma non è solo Nweke a dover pagare: dove sono le responsabilità di chi lo ha fatto entrare in Italia e di chi non lo ha rimpatriato, nonostante i suoi precedenti?

Arrivato nel 2017, Nweke non era uno stinco di santo: già noto alle forze dell’ordine, con un passato di caos e violenze – come l’episodio di via Benacense nel 2022, per cui era stato condannato a un anno e quattro mesi – questo nigeriano avrebbe dovuto essere espulso da tempo. Invece, è rimasto qui, libero di aggredire Iris Setti mentre andava dalla madre, di colpirla con 49 colpi a mani nude, di abusare di lei e di rubarle un anello d’oro. “Voleva violentarla”, dice l’accusa, e ci è riuscito, lasciandola morire senza che i soccorsi potessero salvarla. E oggi, in aula, ha avuto il coraggio di piagnucolare: “Non ho fatto niente. Per favore aiutatemi, ho una moglie e tre bambini”. Parole che suonano come un insulto alla memoria di Iris e alla sofferenza della sua famiglia, a cui ora spettano 100mila euro di provvisionale per la madre e 50mila per ciascuno degli zii, oltre alle spese processuali a carico di Nweke. Ergastolo e 10 mesi di isolamento sono giusti, ma non abbastanza: chi lo ha lasciato qui è complice.

È ora di puntare il dito contro i veri responsabili: i governi che spalancano le porte all’immigrazione incontrollata e le autorità che non rimpatriano delinquenti come Nweke, nonostante i loro precedenti. In Italia dal 2017, questo assassino ha avuto anni per colpire, e nessuno lo ha fermato. I sindaci PD che celebrano il Ramadan e finanziano centri di accoglienza con il PNRR, i burocrati che rallentano le espulsioni, i buonisti che parlano di “integrazione”: sono tutti colpevoli quanto lui. Iris Setti è morta per la loro inerzia.

Azzerare l’immigrazione regolare islamica e non solo è l’unica strada: non possiamo più permetterci di accogliere chi porta violenza e morte. Basta lacrime di coccodrillo da Nweke: piangano piuttosto quelli che lo hanno fatto entrare e non lo hanno cacciato, perché il sangue di Iris è anche sulle loro mani. Sveglia, Italia: o chiudiamo i confini, o altre donne come lei pagheranno il prezzo!

Ergastolo per l’immigrato che ha ucciso e stuprato Iris ma i mandanti sono liberi ultima modifica: 2025-03-05T23:03:30+00:00 da V
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By V marzo 5, 2025 23:03
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2 Comments

  1. Steobaldo marzo 6, 06:05

    fra i responsabili di seconda fila come consideriamo anche la finta bionda Vulviana del Crucco sua grande ammiratrice che di certo gli andrà a portare le arance. E magari anche il leprotto mannaro che sta imparando l’arabo e augura Buon Rataplan Mustafa bum bum anche esibendo la sua faccia da rincoglionito

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  2. Ul Gigi da Viganell marzo 6, 08:57

    E la magistrata infoiata che lo difendeva per farsi chiavare da lui è ancora a piede libero?

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