L’oro è del popolo italiano: Vittoria storica per la sovranità italiana

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By V dicembre 19, 2025 11:38

L’oro è del popolo italiano: Vittoria storica per la sovranità italiana

### Vittoria storica per la sovranità italiana: approvato l’emendamento che blinda le riserve auree al popolo, lontane da ingerenze straniere

Roma, 19 dicembre 2025 – Una grande notizia per tutti gli italiani: la Commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera all’emendamento alla Manovra che sancisce chiaramente che le riserve auree della Banca d’Italia appartengono al **popolo italiano**. Ad annunciarlo è stato il relatore Claudio Borghi della Lega, che ha parlato di “una delle cose più importanti della Manovra”, una battaglia durata oltre 11 anni per “riaffermare il principio che la riserva appartiene al popolo italiano e ci riporta nella normalità”.

L’emendamento, riformulato rispetto alla proposta originaria di Fratelli d’Italia a firma del capogruppo Lucio Malan, inserisce un esplicito riferimento al Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea per fugare ogni dubbio di compatibilità. Il testo approvato interpreta la normativa esistente nel senso che “le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono al Popolo Italiano”, mantenendo la gestione in capo a Via Nazionale ma chiarendo una volta per tutte la titolarità: non ai privati, non a entità straniere, ma agli italiani.

Si tratta di una misura di puro buonsenso patriottico, che mette fine a interpretazioni ambigue che negli anni hanno lasciato spazio a rischi concreti. Come ricordato da tempo da Lega e Fratelli d’Italia, il capitale di Bankitalia è detenuto in parte da soggetti privati, inclusi gruppi con azionisti esteri: senza una norma chiara, nulla impedirebbe in futuro rivendicazioni su quel tesoro immenso – oltre 2.450 tonnellate d’oro, terzo stock mondiale, valutato centinaia di miliardi di euro.

E non è un pericolo astratto. Da anni arrivano pressioni da oltre confine, soprattutto da ambienti tedeschi e francofortesi, per una maggiore “condivisione” delle riserve nazionali nell’Eurosistema, specie in scenari di crisi. L’oro italiano potrebbe diventare una sorta di “garanzia comune” europea, diluendo la nostra sovranità su un patrimonio che è frutto del lavoro e del risparmio degli italiani. Lega e FdI hanno detto basta: questo emendamento è uno scudo contro ogni pretesa estera.

Claudio Borghi non ha usato giri di parole: “È la conclusione di una lunga battaglia politica per mettere in sicurezza il tesoro degli italiani da possibili pretese di soggetti stranieri”. E Guido Liris, relatore per Fratelli d’Italia, ha definito l’approvazione “una grande vittoria di una battaglia storica portata avanti da Giorgia Meloni”.

Non si tratta di toccare l’indipendenza della Banca d’Italia o di violare i trattati Ue – al contrario, la riformulazione li rispetta pienamente, come in Germania dove l’oro della Bundesbank è esplicitamente proprietà dello Stato dal 1951. Si tratta semplicemente di allineare l’Italia alla normalità degli altri Paesi, chiudendo lacune che esponevano il nostro oro a rischi inutili.

La sinistra, come al solito, ha provato a sollevare allarmismi infondati, parlando di “mani sull’oro” per spenderlo. Falso: l’unico che in passato ventilò seriamente la vendita delle riserve fu Romano Prodi, che nel 2007 definì “positivo” il dibattito sulla dismissione. Il governo Meloni, invece, protegge questo patrimonio, rendendolo intoccabile da speculazioni o ingerenze burocratiche non elette.

Ora la parola passa all’Aula del Senato, ma il messaggio è forte e chiaro: l’oro italiano è del popolo italiano. Nessun vassallaggio a Bruxelles o Berlino, nessuna svendita a privati stranieri. Una pagina di orgoglio nazionale scritta da Lega e Fratelli d’Italia, per difendere la sovranità economica del nostro Paese. Finalmente.

L’oro è del popolo italiano: Vittoria storica per la sovranità italiana ultima modifica: 2025-12-19T11:38:35+00:00 da V
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By V dicembre 19, 2025 11:38
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell dicembre 19, 12:30

    Sogno o dormo? E’ la prima volta in 60 anni che leggo una roba simile 🤓

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