Islamici esultano:”Per la destra islamofoba è finita la pacchia ora ci organizziamo”

L’articolo de *Il Giornale* del 17 dicembre 2025 – “Si prepara il partito ‘Forza imam’. La rete di giornalisti, politici e attivisti” – è un campanello d’allarme che squilla come sirene antiaeree: l’islam italiano non si accontenta più di moschee abusive, menu halal e “diritti” urlati in piazza. Ora vuole il potere politico nudo e crudo. Un embrione di partito – battezzato ironicamente “Forza Imam” – sta prendendo forma, una rete organizzata di giornalisti, opinionisti social, attivisti e persino rappresentanti istituzionali che esultano per la liberazione dell’imam radicale Shahin e sognano di dettare legge nelle nostre istituzioni. Karima Moual, voce “moderata” dell’islam ‘italiano’, posta trionfante: “Per la destra islamofoba è finita la pacchia. L’islam italiano oggi è anche ben organizzato. La liberazione dell’imam Shahin ne è la prova”. E aggiunge: “C’è una generazione di giovani musulmani che in questi anni ha saputo organizzarsi”. Brahim Baya, predicatore torinese: “Un islam italiano che non chiede privilegi, ma pretende diritti”. Yassine Lafram, presidente Ucoii (legato ai Fratelli Musulmani): “Passaggio importante che riafferma le garanzie”. Davide Piccardo, direttore di Luce news (vicino ai Fratelli Musulmani): post di giubilo. E la sinistra? Pd con Abdullahi Ahmed e Siid Negash, Avs con Marco Grimaldi, Cgil e Arci: tutti a festeggiare la “liberazione” di un imam pro-Hamas.

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Questo non è “dialogo”: è la costruzione di un blocco islamico monolitico, pronto a trasformare l’Italia in un califfato elettorale. La “rete” è impressionante: giornalisti come Moual e Piccardo che normalizzano jihad soft, attivisti come Saif Eddine Abouabid (podcast “Islam chiama Italia”), politici dem come Ahmed e Mahmoud (assessore filo-Schlein), ex consiglieri come Omar Korichi (espulso per post pro-Iran). E l’Ucoii di Lafram – quello della Flotilla anti-Israele – che coordina. La mobilitazione per Shahin non è difesa “diritti”: è prova di forza. “Organizzati” per cosa? Per imporre agenda halal: no critiche all’Islam (islamofobia reato), sì sharia light nelle scuole, sì voti compatto per chi promette più moschee, più ricongiungimenti, più “diritti” che sono privilegi.

La sinistra è complice attiva: Pd devia su CPR Albania invece di condannare Shahin, Avs esprime “gioia”, M5S organizza convegni per liberare palestinesi detenuti per incitamento contro Israele. In cambio? Voti musulmani: blocchi elettorali in crescita, grazie ai flussi regolari (500.000 triennali Meloni, 70% OCI) e ricongiungimenti che importano clan interi. “Nuove generazioni” di Moual? Figli di immigrati regolari, educati a “pretendere diritti” – ovvero supremazia.

Questo “Forza Imam” embrionale è il futuro: non partito formale (ancora), ma lobby che detta legge. Come Muro27 a Roma (musulmani per elezioni 2027), o liste islamiche a Monfalcone. Obiettivo? 2050: 9,6-25% musulmani (Pew con flussi attuali), blocco voto decisivo. Partiti italiani costretti a inginocchiarsi: no critiche, sì sharia, sì jihad soft.

Allarme rosso: non “integrazione”, conquista. Moual: “Finita la pacchia per islamofobi”. Traduzione: silenzio su attentati (Bondi pakistani, 14 dicembre), su imam radicali liberi (Shahin, 15 dicembre), su “maranza” che devastano Natale (Stradella, Scandiano).

Urgente: azzerare immigrazione regolare islamica. Zero permessi OCI, abrogare ricongiungimenti, remigrazione radicali.

Altrimenti: “Forza Imam” al potere, Italia halal.

Svegliamoci: non è partito, è califfato elettorale.

Azzeriamo flussi: ora! Prima che “Allah Akbar” sia inno parlamentare.

Islamici esultano:”Per la destra islamofoba è finita la pacchia ora ci organizziamo” ultima modifica: 2025-12-17T14:51:34+00:00 da V