Musk manda in tilt la sinistra: “Se ne vadano”

Dal Pd e Avs all’Anpi, passando per l’Associazione Nazionale dei magistrati: le parole del fondatore di Tesla scatenano una serie di reazioni che investono la premier Meloni. Lega: “L’Anm si dedichi al lavoro”

Elon Musk, il patron di Tesla, ha scatenato un’ondata di reazioni politiche con il suo commento sui giudici italiani che hanno sospeso il trattenimento dei migranti in Albania. In un post su X (ex Twitter), Musk ha dichiarato: “Questi giudici devono andarsene”.

Le parole di Musk hanno provocato una serie di reazioni da parte del Partito Democratico (Pd), Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi) e l’Associazione Nazionale Magistrati (Anm). Il portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli, ha definito l’attacco di Musk “inaccettabile” e un’ingerenza nella giustizia italiana.

Bizzarro che l’opinione di qualcuno sia ingerenza mentre i soldi versati da Soros alla associazione degli avvocati che hanno presentato i ricorsi per conto dei clandestini – proprio ai giudici della stessa corrente che collabora con questa associazione, tra l’altro – non lo sia.

Il segretario del partito di Soros +Europa, Riccardo Magi, ha criticato duramente Musk, chiedendosi se “i patrioti Meloni e Salvini difenderanno la sovranità italiana dalle ingerenze del miliardario americano 🤡”. Anche il consigliere laico del Csm, Ernesto Carbone, ha espresso preoccupazione per le parole di Musk, definendole “pericolose”.

Pericolosi siate voi.

Nel frattempo, la Lega ha difeso le parole di Musk. Matteo Salvini, ministro, vicepremier e leader della Lega, ha scritto su Facebook: “Elon Musk ha ragione. Il 20 dicembre potrei ricevere una condanna a 6 anni di galera per aver bloccato, da ministro dell’Interno, gli sbarchi di clandestini. Visto dall’estero tutto questo sembra ancora più incredibile”.

Il dibattito continua a infiammare l’opinione pubblica, con sostenitori e oppositori che si confrontano su un tema tanto delicato quanto divisivo.