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Stupratori francesi in prigione
Stupratori stranieri sull’aereo (rimpatriati).

E’ il coro usato dal collettivo Nemesis che ha partecipato alla giornata in sostegno alle donne vittime di violenze, a Parigi.

Il corteo é stato però scortato dalla polizia per evitare scontri con… pic.twitter.com/NvGXKJsUlZ

— Leonardo Panetta (@LeonardoPanetta) November 24, 2024

**La Censura di Estrema Sinistra: Un Attacco alla Libertà di Espressione**

È giunto il momento di parlare chiaramente della censura che sta soffocando la libertà di espressione in Europa, particolarmente evidente nel contesto delle manifestazioni a sostegno delle vittime di violenza sessuale. Il collettivo Nemesis si è ritrovato al centro di un vergognoso episodio di censura durante un corteo a Parigi. Con lo slogan “Stupratori francesi in prigione, stupratori stranieri sull’aereo (rimpatriati)”, Nemesis ha voluto sottolineare la necessità di giustizia per tutte le vittime, indipendentemente dall’origine degli aggressori.

Questa frase, apparentemente semplice e diretta, è stata interpretata come una provocazione razzista da alcuni gruppi femministi di sinistra, in particolare dal movimento Nous Toutes. Questa reazione non solo è allarmante, ma rappresenta una chiara manifestazione di come la censura di estrema sinistra stia cercando di imporre una narrazione unica, ignorando le complessità e le diverse sfaccettature della violenza di genere.

Il caso di Philippine, una giovane vittima di un criminale irregolare recidivo, dovrebbe essere un monito per tutti sulla necessità di affrontare senza compromessi la violenza di genere, a prescindere dallo status legale o dall’etnia dell’autore. Tuttavia, invece di unirsi in un fronte comune contro la violenza, alcuni gruppi preferiscono puntare il dito contro chi osa mettere in discussione le loro ideologie, accusando ingiustamente di razzismo chi cerca giustizia.

Questo atteggiamento non solo divide il movimento femminista, ma mette a rischio la sicurezza delle donne. È paradossale che, in un paese che si vanta del suo impegno per i diritti umani e la libertà, si assista a un tentativo di sopprimere il dibattito e la critica costruttiva con la scusa della lotta contro il razzismo.

La censura di estrema sinistra è una minaccia per la democrazia e per il diritto di ogni cittadino di esprimere le proprie opinioni. È fondamentale che si possa discutere liberamente di tutti gli aspetti della violenza sessuale, senza che questo venga interpretato come un attacco politico o razziale. La verità è che ogni vittima merita giustizia, e ogni aggressore deve rispondere delle sue azioni, sia esso francese o straniero.

È tempo di dire basta a questa censura. La lotta contro la violenza di genere non può essere ridotta a una battaglia ideologica; deve essere un impegno collettivo, inclusivo e senza filtri, dove ogni voce che chiede giustizia venga ascoltata e rispettata.

Come sappiamo, in Italia accade lo stesso. Come insegna il Pd che ha vietato la presentazione del libro sui crimini degli immigrati di Francesca Totolo a Campi Bisenzio.