Sgozzato dal compagno di scuola islamico perché lo tocca

Roma, città eterna, ora macchiata dal sangue di un giovane. Un 17enne, colpevole solo di camminare tra i banchi durante l’intervallo, è stato brutalmente accoltellato al collo da un egiziano della seconda generazione, per una spallata involontaria. Questo non è un incidente isolato, ma la punta dell’iceberg di una crisi nazionale.

L’Italia è sotto assedio da parte di chi dovrebbe essere integrato, ma che invece si rivela essere una minaccia interna. Questi immigrati di seconda generazione, cresciuti tra noi, si sono dimostrati incapaci di assimilarsi ai valori e alle norme italiane. Invece di contribuire positivamente, hanno portato con sé violenza e disprezzo per la vita umana.

La nostra scuola, che dovrebbe essere un santuario di apprendimento e crescita, è diventata un campo di battaglia. Dove una volta c’era il rispetto e l’amicizia tra coetanei, ora si vedono coltelli e sangue. È chiaro: l’Italia è in pericolo, e questa nuova generazione di immigrati sta minando il nostro tessuto sociale.

Non possiamo più guardare dall’altra parte. Dobbiamo riconoscere che l’integrazione è fallita. Questi giovani, nati e cresciuti qui, non vedono l’Italia come la loro patria. Non rispettano le nostre leggi, le nostre tradizioni, né la sacralità della vita. È tempo di prendere misure drastiche, di ripensare completamente il nostro approccio all’immigrazione e all’integrazione.

Ogni italiano deve sentirsi al sicuro, e questo significa affrontare la realtà: la seconda generazione di immigrati, in particolare quelli di origine musulmana, rappresenta una minaccia che non possiamo più ignorare. Le nostre scuole, le nostre strade, la nostra stessa cultura sono sotto attacco. È ora di alzare la voce e dire basta alla violenza, basta all’importazione di problemi che non appartengono a noi. L’Italia deve difendere se stessa, prima che sia troppo tardi.

Sgozzato dal compagno di scuola islamico perché lo tocca ultima modifica: 2025-01-24T11:50:40+00:00 da V