Cassazione, dopo avere risarcito i clandestini vogliono silenziare chi li critica

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By V marzo 11, 2025 17:15

Cassazione, dopo avere risarcito i clandestini vogliono silenziare chi li critica

Le toghe rosse non si fermano: nuovo assalto alla volontà del popolo

La Cassazione difende i clandestini e il Csm vuole imbavagliare chi dissente

Le toghe rosse colpiscono ancora. Con un’ordinanza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, hanno accolto il ricorso di un migrante della nave Diciotti, regalando un risarcimento a un clandestino mentre gli italiani affogano nella crisi. Una sentenza che puzza di politica, un favore sfacciato a chi vuole le frontiere spalancate. E quando i politici eletti dal popolo osano alzare la voce – chiamandola “sentenza vergognosa”, “invasione di campo indebita”, “decisione frustrante” – la casta giudiziaria si ribella, urlando alla “delegittimazione” e correndo a nascondersi dietro il Csm.

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Tutti i consiglieri togati, insieme ai laici di sinistra Romboli, Papa e Carbone, hanno chiesto all’ufficio di presidenza di aprire una “pratica a tutela” della Cassazione. Perché? Perché, dicono, quelle critiche “adombrano – in maniera falsa e inaccettabile – un asservimento della funzione di legittimità a interessi esterni alla giurisdizione orientati ad imporre un determinato orientamento politico al governo italiano”. Traduciamo: non sopportano che qualcuno metta in discussione il loro strapotere. Le toghe rosse non vogliono solo decidere chi ha ragione e chi torto: vogliono zittire chi osa opporsi al loro regno ideologico. Perché inutile girarci intorno: hanno un’agenda politica in base alla loro ideologia di estrema sinistra.

Questa è l’ennesima prova di una magistratura che si crede al di sopra del popolo. La sentenza Diciotti non è giustizia: è un atto politico, un inchino ai globalisti e alla loro ossessione per i migranti. Mentre gli italiani perdono lavoro, case e futuro, le toghe trovano il tempo di coccolare un clandestino con soldi pubblici. E guai a chi protesta: i politici che rappresentano i cittadini – quelli che hanno ricevuto i voti, non le nomine – vengono messi nel mirino, accusati di ledere il “prestigio” di una corte che di prestigioso ha solo l’arroganza.

Il Csm, con questa mossa, non tutela la giustizia: tutela se stesso, una casta di intoccabili che usa la toga come una clava contro la democrazia. Quelle espressioni – “sentenze ideologiche”, “invasione di campo” – non sono insulti: sono verità che bruciano. La Cassazione, a parere di tanti, non si è limitata a interpretare le leggi: le ha piegate ai propri capricci ideologici, scavalcando il Parlamento e il governo eletti dal popolo. E ora pretende il silenzio, minacciando ritorsioni contro chi non si piega al suo diktat.

Questo è un attacco frontale alla sovranità popolare. Le toghe rosse non accettano che il popolo, attraverso i suoi rappresentanti, abbia il diritto di criticare o dissentire. Vogliono un’Italia muta, sottomessa, dove i giudici decidono tutto: chi entra, chi paga, chi tace. Basta con questa tirannia in ermellino: la democrazia non è un optional, e gli eletti dal popolo non sono servi delle corti. È ora di dire basta a queste toghe che si credono padroni del Paese. L’ultima parola spetta a chi vota, non a chi giudica con l’agenda in mano.

Cassazione, dopo avere risarcito i clandestini vogliono silenziare chi li critica ultima modifica: 2025-03-11T17:15:42+00:00 da V
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By V marzo 11, 2025 17:15
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1 Comment

  1. lorenzoblu marzo 11, 18:17

    la riforma seria non è la separazione di carriera ma il licenziamento per sentenze a capocchia, un governo serio manderebbe nel cesso la splendida costituzione di merda che i gran coglioni e ladri del passato ci hanno mollato…..
    loro sono morti e a noi ci ammazzano senza che ci si possa difendere, bastardi

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