Gender a scuola, Vecchioni: “I genitori devono starsene zitti e a casa loro"

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By V maggio 5, 2025 16:03

Gender a scuola, Vecchioni: “I genitori devono starsene zitti e a casa loro"

Contro l’indottrinamento: il ruolo dei genitori nell’educazione dei figli
La recente dichiarazione di Roberto Vecchioni, “I genitori devono starsene zitti e a casa loro”, in merito al consenso dei genitori per l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, ha riacceso un dibattito cruciale: chi ha il diritto e la responsabilità di educare i nostri figli? Questa affermazione, che sembra liquidare il ruolo dei genitori come irrilevante, solleva interrogativi profondi sul confine tra istruzione e indottrinamento, e sul rischio che la scuola si trasformi in uno strumento per imporre visioni ideologiche, bypassando la famiglia.
La scuola insegna, la famiglia educa
La scuola ha il compito di fornire strumenti culturali, scientifici e critici per formare cittadini consapevoli. Insegnare significa trasmettere conoscenze verificabili, non plasmare le coscienze secondo una determinata visione del mondo. L’educazione, invece, è un processo intimo, radicato nei valori, nelle tradizioni e nelle convinzioni di una famiglia. Quando la scuola si arroga il diritto di “educare” su temi come la sessualità, l’affettività o la morale, senza il consenso dei genitori, rischia di scivolare in un pericoloso territorio di indottrinamento.
L’idea che i genitori debbano essere esclusi da queste scelte richiama scenari inquietanti, come i campi di rieducazione di stampo sovietico, dove lo Stato decideva unilateralmente cosa fosse “giusto” per i giovani, ignorando le famiglie. Non si tratta di un’esagerazione: la storia ci insegna che il controllo dell’educazione è il primo passo per plasmare una società conforme a un’ideologia. La scuola deve essere un luogo di confronto, non un’arena per imporre dogmi.
Il consenso dei genitori: un diritto inalienabile
Il consenso dei genitori per l’educazione sessuale e affettiva non è una richiesta retrograda, ma un principio di libertà. I genitori, che conoscono i propri figli meglio di chiunque altro, hanno il diritto di decidere come e quando affrontare temi così delicati. Non si tratta di impedire l’educazione sessuale, ma di garantire che sia in linea con i valori familiari e con la maturità emotiva del bambino. Forzare contenuti senza il loro coinvolgimento significa delegittimare il loro ruolo e minare la fiducia tra scuola e famiglia.
Le linee guida dell’UNESCO o di altre organizzazioni internazionali, spesso citate per giustificare programmi di educazione sessuale, non possono sostituire il dialogo con i genitori. Questi documenti, pur utili, sono generali e non tengono conto delle specificità culturali, religiose o personali di ogni famiglia. Imporli come standard universale è un atto di arroganza intellettuale che ignora la diversità delle società.
Il rischio dell’indottrinamento
Dietro la retorica di un’educazione “progressista” si nasconde spesso il desiderio di uniformare il pensiero. Alcuni programmi di educazione sessuale e affettiva non si limitano a informare, ma promuovono visioni specifiche su temi come genere, famiglia o relazioni, presentandole come verità assolute. Questo approccio non educa, ma indottrina. I bambini, che non hanno ancora sviluppato un pieno senso critico, sono particolarmente vulnerabili a queste influenze. La scuola dovrebbe stimolare il pensiero autonomo, non inculcare risposte preconfezionate.
Le parole di Vecchioni, in questo senso, sono emblematiche di un atteggiamento elitario: l’idea che i genitori, considerati ignoranti o retrogradi, debbano essere scavalcati da “esperti” che sanno meglio di loro cosa è giusto per i loro figli. Questo paternalismo culturale non solo aliena le famiglie, ma erode la coesione sociale, creando un clima di sfiducia verso le istituzioni.

La scuola non è, e non deve diventare, un campo di rieducazione. Escludere i genitori dal processo educativo non è progresso, ma un passo verso l’autoritarismo culturale. La dichiarazione di Vecchioni, pur provocatoria, ha il merito di aver messo in luce una questione fondamentale: il futuro dei nostri figli non può essere deciso da una élite di “illuminati”. I genitori non sono un ostacolo, ma una risorsa preziosa per costruire una società libera e pluralista. La loro voce deve essere ascoltata, non zittita.

Gender a scuola, Vecchioni: “I genitori devono starsene zitti e a casa loro" ultima modifica: 2025-05-05T16:03:50+00:00 da V
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By V maggio 5, 2025 16:03
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4 Comments

  1. Steobaldo maggio 5, 16:59

    ma che meriti e titoli ha questo vecchietto per dare lezioni di nullaggine?

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  2. lorenzoblu maggio 5, 17:10

    e sta testa di cazzo inutile professorino del cazzofilosofia come se fosse una materia mentre è solo una delle tante inutili laureette in stronzologia che tra una canna e una siringate la prendi se sei scemo in meno di una settimana, grazie al duce che ha riportato in auge ste materie di merda solo perchè era figlio della lupa e che invece da generato solo figli coglioni rossi

    A sroto imbecille vorrei dirgli , ma chi sei? pensa ai drogati di merda dei tuoi pari comunisti che magari sukano i negri per avere la dose quotidiana
    pensa agli affari tuoi che dai froci noi ci guardiamo e ci teniamo larghi da sti lebbrosi insieme ai nostri figli, senno beccano la lebbra pure loro, il solito scemunito di
    FASCISTA ROSSO di quelli che possono dire sempre tutto perchè loro sono gli apportatori della giustizia della verità della sapienza, e…. ma vaffanculo coglione

    da uno come te non mi farei dare neppure un passaggio a piedi per strada cretino

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  3. Ul Gigi da Viganell maggio 5, 18:20

    La butto sul pesante: a 80 anni suonati è il classico vecchietto che si infrocia perchè non gli viene più duro.

    Signore, ti supplico, se questo è il destino della Quarta Età, fammi morire prima ma col culo ancora vergine!

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  4. Sam Rosenthal maggio 5, 19:29

    In Russia sto boomer idiota starebbe gia per riparare in prima linea fronte Artmvosk …vai dai tuoi amici dildo lover nazi ukros ..parlate la stessa neo lingua imbecillica….

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