Traini è libero, familiari Pamela: è giusto

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By V marzo 4, 2025 11:45

Traini è libero, familiari Pamela: è giusto

Voleva vendicare Pamela, fatta a pezzi da un richiedente asilo nigeriano, spaccitore.Per questo sparò verso quelli che riteneva spacciatori africani. Ora è libero.

LUCA TRAINI LIBERO DOPO 7 ANNI: GIUSTIZIA PER PAMELA, UN SEGNALE DI SPERANZA

Il 35enne di Tolentino ha pagato il suo debito, mentre il vero problema resta l’invasione islamica!

Finalmente una notizia che scalda il cuore: Luca Traini, il 35enne di Tolentino che il 3 febbraio 2018 sparò a sei africani a Macerata, è tornato libero dopo sette anni di carcere, con affidamento ai servizi sociali. Quel giorno, tre giorni dopo l’omicidio brutale di Pamela Mastropietro – la 18enne romana stuprata, uccisa e fatta a pezzi dal nigeriano Innocent Oseghale, spacciatore e richiedente asilo – Traini prese la sua Glock e cercò vendetta contro quelli che riteneva spacciatori, e in almeno un caso non aveva torto. I familiari di Pamela lo confermano: “Traini è libero perché ha i requisiti”. È una vittoria per chi crede nella giustizia, e un monito: il vero nemico è l’immigrazione che ci sta distruggendo.

Traini: un gesto disperato contro il degrado

Sette anni fa, Traini, allora 28enne, girò per Macerata a bordo della sua Alfa 147 nera, sparando a sei africani: ghanesi, maliani, nigeriani. “Volevo giustizia per Pamela”, disse in tribunale, dopo che Oseghale – un clandestino che spacciava droga mentre viveva a spese dei contribuenti – aveva massacrato la giovane, nascondendone i resti in due valigie. Tra i feriti, almeno uno era un pusher, a confermare che Traini non sparava a caso, ma contro il cancro dello spaccio che infesta le nostre città. Condannato a 12 anni per strage aggravata dall’odio razziale, ha scontato sette anni lavorando come pastore in carcere. Come può un uomo che ha reagito, magari sbagliando, a un’ingiustizia così feroce non meritare questa libertà?

Un’Italia sotto attacco: Pamela è la vittima, non Oseghale

L’omicidio di Pamela fu un pugno allo stomaco: una ragazza fragile, scappata da una comunità di recupero, finita nelle mani di un nigeriano che la violentò, la uccise e la smembrò. Oseghale, condannato all’ergastolo nel 2019, è il simbolo di un’immigrazione islamica incontrollata: arrivato nel 2014 coi barconi, respinto come richiedente asilo, rimasto a spacciare. Traini, con il suo gesto estremo, ha detto ciò che molti pensano: basta. I familiari di Pamela lo sanno: “Ha i requisiti per essere libero”. E noi lo festeggiamo: non è un eroe, ma un uomo che ha urlato in modo disperato e sbagliato contro un sistema che protegge i criminali stranieri e abbandona gli italiani. Anche lui è la vittima.

Il Nord invaso dai maranza

Con 2,7 milioni di musulmani oggi – 5 tra vent’anni – il Nord è un campo di battaglia: a Milano marocchini pestano un 28enne sull’autobus 90, a Brescia nordafricani si accoltellano in centro, a Terni un branco massacra un 23enne. Sono i maranza, immigrati di seconda generazione o clandestini arrivati coi barconi, che spacciano, rapinano, violentano. Traini colpì africani che riteneva pusher, e uno lo era: un’intuizione che il governo ignora, lasciando le ONG scaricare feccia come il gambiano rapinatore di Ravenna. Come può l’Italia non vedere che il problema è l’immigrazione islamica?

Soddisfazione per Traini: ora fermiamo l’invasione

La scarcerazione di Traini il 3 marzo 2025 è una boccata d’aria: ha pagato il suo debito, tornerà a Tolentino con un lavoro costretto a risarcire le ‘vittime’. Ma il vero crimine è lasciare che spacciatori islamici come Oseghale restino qui. Siamo soddisfatti: Traini è libero, un uomo che ha agito per disperazione contro un’ingiustizia. Ora tocca al governo: espelliamo i delinquenti e azzeriamo l’immigrazione islamica regolare e irregolare – stop a barconi, permessi, ricongiungimenti. Pamela è morta, Traini ha pagato: non dimentichiamolo. Sveglia, o ci faranno tutti a pezzi!

Traini è libero, familiari Pamela: è giusto ultima modifica: 2025-03-04T11:45:17+00:00 da V
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