Meloni e Tajani sognano l’esercito di Ursula mentre l’Italia è invasa dai barconi
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MELONI E TAJANI, TRADITORI DELL’ITALIA: 251.209 CLANDESTINI SBARCATI MENTRE SOGNANO L’ESERCITO UE DI URSULA
Giorgia Meloni e Antonio Tajani si riempiono la bocca di sovranità, ma dopo oltre due anni al governo i numeri sono una condanna senza scampo: dal 22 ottobre 2022, giorno dell’insediamento di Meloni, al 5 marzo 2025, sono sbarcati in Italia 251.209 clandestini. Altro che “stop all’invasione”: un quarto di milione di arrivi, con il 2025 che parte con 6.941 sbarchi nei primi due mesi contro i 4.715 dello stesso periodo del 2024, un aumento del 47%. E mentre l’Italia affoga sotto i barconi, questi due geni appoggiano il piano di Ursula von der Leyen per armare l’Europa e creare un esercito Ue, pronti a mandare i nostri soldati a difendere chissà chi, quando il vero nemico è già qui, sulle nostre coste. Che razza di priorità sono queste?
Facciamo i conti del loro fallimento: da ottobre a dicembre 2022, circa 20.000 clandestini. Nel 2023, un’ondata di 157.651 arrivi. Nel 2024, nonostante le chiacchiere su una “riduzione”, 66.617 sbarchi. E ora, nel 2025, quasi 7.000 nei primi due mesi. Totale: 251.209. Meloni aveva promesso un blocco navale, confini sigillati, un’Italia sovrana. Invece, ci ha dato un’autostrada per i trafficanti. E Tajani? Sempre pronto a fare il galoppino di Ursula, si vanta di accordi con Tunisia e Libia che sono carta straccia: i tunisini prendono i soldi e lasciano partire i barconi, la Libia è un far west nelle mani dei criminali. Il progetto Albania? Un fiasco totale, bloccato da ritardi e toghe, mentre Lampedusa, Calabria e Puglia annegano sotto il peso di un’invasione che Meloni e Tajani non sanno fermare.
E non finisce qui. Mentre i clandestini ci invadono – non la Russia, badate bene – Meloni e Tajani si perdono nei salotti di Bruxelles, appoggiando il sogno folle di un esercito Ue. Questo piano significa meno pensioni e più cannoni: sacrificare il welfare degli italiani, tagliare risorse a anziani e famiglie, per finanziare i produttori di armi in vista di una guerra immaginaria contro un nemico immaginario, la Russia. Intanto, il vero pericolo arriva sui barconi e si moltiplica con i ricongiungimenti familiari, che trasformano ogni sbarco in un’onda lunga di ingressi. “Blocco navale”? Solo uno slogan da campagna elettorale. Le ONG scorrazzano nel Mediterraneo, i porti sono aperti, e loro contano i numeri invece di agire. Duecentocinquantunomila clandestini in poco più di due anni: questo è il loro vergognoso bilancio. Altro che successi: il 47% di aumento nel 2025 è la prova che hanno perso il controllo. Meno viaggi a Londra per Meloni, meno inchini a Ursula per Tajani, e più viaggi a Lampedusa. I nostri soldati devono stare qui, a difendere l’Italia dai barconi, non a fare la guardia agli interessi di Bruxelles. Traditori!
Prendono in giro gli elettori. Che gentaglia.