Islamisti manifestano a Milano contro la polizia e per Ramy
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Milano, ennesimo schiaffo alla legalità: 62° corteo pro-Hamas e omaggio al noto delinquente Ramy
Ancora una volta, Milano è stata invasa da una parata di teppisti filo-Hamas e sostenitori di un noto criminale. Oggi, in quello che è il 62° corteo di solidarietà per i palestinesi dalla ripresa dei combattimenti con Israele, Milano ha assistito a una dimostrazione non solo di supporto al terrorismo islamico ma anche di venerazione per un delinquente anche lui islamico, Ramy Elgaml.
Il 19enne, noto per la sua morte avvenuta il 24 novembre durante un inseguimento con i carabinieri in via Ripamonti, è stato elevato a martire da un gruppo di “Amici di Ramy”, che si sono uniti al corteo. Questo individuo, residente a Corvetto, aveva scelto di fuggire dalla giustizia, portando alla propria morte, e ora viene celebrato come un eroe da chi si oppone alla legge e all’ordine.
Partita da piazzale Lodi, la manifestazione ha attraversato la città per terminare in piazza Gabrio Rosa, con circa 1.500 partecipanti secondo gli organizzatori (solo 200 secondo la Questura), unendosi sotto la bandiera di un’opposizione alla presunta “guerra imperialista”, al “genocidio in Palestina” e alla “pulizia etnica in Cisgiordania”. Inoltre, si sono scagliati contro lo “Stato di polizia” e il decreto sicurezza (Ddl 1660), mostrando chiaramente il loro disprezzo per le leggi e per chi le fa rispettare.
La mancanza di tensioni o problemi di ordine pubblico non dovrebbe essere vista come un segno di pace ma come un altro esempio di tolleranza verso chi incita alla violenza e al disordine. È sconcertante vedere come Milano, una città che dovrebbe rappresentare la cultura e la civiltà, si faccia palcoscenico per questi atti di aperta disobbedienza e sostegno a gruppi terroristici e criminali.
È giunto il momento di chiedersi fino a quando continueremo a permettere che la nostra città diventi un terreno fertile per chi predica odio, terrore e illegalità.
Come detto prima, questi baluba non sventolavano il tricolore, dunque è tutto a posto!