Lombardia, islamiche impongono sharia sui bus: «Non puoi mangiare, c’è il Ramadan»
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CREMONA, L’OMBRA DELLA SHARIA SUI NOSTRI AUTOBUS: È ORA DI DIRE BASTA!
Un episodio agghiacciante scuote Cremona e accende i riflettori su un pericolo che non possiamo più ignorare: due ragazze musulmane, minorenni e di origine extracomunitaria, hanno aggredito e schiaffeggiato una coetanea italiana su un autobus perché osava mangiare un panino durante il Ramadan. “Puttana, non puoi mangiare, c’è il Ramadan”, avrebbero urlato, prima di passare alle mani. Non contente, hanno anche assalito l’autista che cercava di fermarle, lasciandolo con graffi, occhiali rotti e cinque giorni di prognosi:
«Non puoi mangiare, c’è il Ramadan»: picchiata sul bus da islamiche perché mangia panino
“Sono sempre loro, minorenni e, spiace dirlo, ma è la verità, extracomunitari”, ha dichiarato l’uomo, esasperato. Se questo è ciò che succede ora che i musulmani sono una minoranza, cosa accadrà quando diventeranno maggioranza? La risposta è chiara: vogliono imporci la sharia, e lo stanno già facendo.
Non è un caso isolato, ma un segnale di un progetto più grande: l’islamizzazione strisciante delle nostre città. Queste ragazze non si sono limitate a disapprovare: hanno usato la violenza per imporre una regola religiosa che non ci appartiene, trasformando un autobus pubblico in un tribunale della sharia. Mangiare un panino diventa un crimine, e chi osa farlo viene punito. Oggi è un panino, domani sarà una gonna troppo corta o un bicchiere di vino in piazza. Se già adesso, da minoranza, si sentono in diritto di aggredire italiani per far rispettare il Ramadan, figuriamoci cosa succederà quando i numeri saranno dalla loro parte. La sharia non è un’ipotesi lontana: è già qui, nei graffi sull’autista, nello schiaffo alla ragazza, nella paura dei passeggeri. E noi? Restiamo a guardare, paralizzati, mentre il nostro Paese scivola verso un futuro che non riconosceremo più.
Serve un’azione drastica, subito: azzerare l’immigrazione islamica regolare e fermare quella illegale. Non è questione di razzismo, ma di sopravvivenza. Ogni arrivo incontrollato è un passo verso la perdita della nostra identità, della nostra libertà, della nostra sicurezza. L’autista lo ha detto senza giri di parole: “Sono sempre loro”. E ha ragione. Non possiamo permettere che Cremona, la Lombardia, l’Italia intera diventino un emirato dove le nostre figlie vengono schiaffeggiate per un panino e i nostri lavoratori aggrediti per aver fatto il loro dovere. Se non diciamo basta ora, domani sarà troppo tardi: la sharia sarà legge, e noi saremo stranieri in casa nostra. Svegliamoci, prima che il Ramadan diventi obbligatorio per tutti.
è chiaro che se c’è qualche figlio di troia che pensa di sospendere le lezioni della scuola pubblica, laica e non confessionale per la conclusione del Rataplan bim-bum-bam allora le puzzelle si sento ricazzullite…andiamo alla radice del male…