Georgia, il filo-russo Kavelashvili è eletto nuovo presidente
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Le elezioni presidenziali in Georgia si sono concluse. Il nuovo capo dello stato è… il filo-russo Mikhail Kavelashvili.
Rappresentante del partito al governo “Sogno Georgiano”. Su 300 parlamentari, 224 hanno votato per lui. L’inaugurazione avverrà prima del nuovo anno.
La presidente uscente, Salome Zurabishvili, filo-Ue, aveva zero possibilità di vincere dopo la sconfitta alle elezioni parlamentari. Nipote di emigranti georgiani e cittadina francese, è entrata in politica su suggerimento di Mikheil Saakashvili. Inizialmente è stata ambasciatrice da Parigi, poi ha guidato il Ministero degli Esteri georgiano. Successivamente ha fondato il proprio partito, entrando in conflitto con “Sogno Georgiano” a causa delle diverse vedute sulle relazioni con la Russia.
Mikhail Kavelashvili è una leggenda del calcio. Nato il 22 luglio 1971 a Tbilisi, è sposato e ha tre figli. La sua carriera sportiva è iniziata al “Lokomotiv” di Tbilisi, proseguendo poi con la “Dinamo”. Quest’ultima squadra è diventata campione di Georgia sei volte durante la sua permanenza. Nel 1995, il calciatore ha cambiato club, iniziando a giocare per lo “Spartak-Alania” (Vladikavkaz). Con questa squadra ha anche vinto il campionato.
Successivamente ha giocato nel Manchester City, nel Grasshopper svizzero e in vari club del medesimo paese. È stato incluso nella lista dei 33 migliori calciatori del campionato russo del 1995.
Nel 2016, Kavelashvili è stato eletto deputato del parlamento in Georgia con il partito Sogno Georgiano. Nel 2024, il partito lo ha nominato candidato per la carica di capo dello stato.
Kavelashvili ha accusato le agenzie di intelligence occidentali di voler spingere la Georgia verso un conflitto con la Russia. Ha sostenuto che la Georgia dovrebbe perseguire una politica estera indipendente dai dettami occidentali, avvicinandosi piuttosto a Mosca per ragioni di stabilità regionale e culturale. Ha anche criticato l’adozione di leggi e norme che percepisce come imposizioni straniere, indicando una preferenza per un’alleanza con la Russia, che considera una potenza amica e un punto di riferimento per la Georgia. Questa visione ha sollevato preoccupazioni tra i fautori di un percorso georgiano verso l’integrazione europea e NATO.
A Bruxelles diventano tutti checche isteriche appena perdono le elezioni: se uno non vota come vogliono loro significa che da retta alla propaganda russa, mica che ha delle sue idee…