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Porti via una neonata alla sua mamma, di certo non l’avresti riportata indietro se nessuno ti avesse trovata: massimo della pena.

“Rosa Vespa non é una criminale. Ha detto che non voleva fare del male a nessuno e che la piccola Sofia non é mai stata in pericolo, assumendosi la responsabilità esclusiva di quanto è accaduto”.
Queste parole irresponsabili e fuori luogo vengono dall’avvocato Teresa Gallucci, che difende una donna che ha compiuto un atto indescrivibile: rapire una neonata. Il Gip di Cosenza ha confermato la custodia cautelare in carcere per Rosa Vespa dopo il sequestro martedì scorso della neonata nella clinica “Sacro cuore”, mentre ha disposto la scarcerazione per il marito, Moses Omogo Chidiebere, decisione questa già folle.

“La signora Vespa, nel corso dell’interrogatorio – ha aggiunto l’avvocato Gallucci – ha ripercorso gli avvenimenti, risposto alle domande dei magistrati in modo collaborativo, anche se ci sono stati tanti ‘non so’ nella ricostruzione dei fatti, che probabilmente non riuscirà mai a chiarire.”

È chiaro che qui stiamo parlando di una persona che ha perso il contatto con la realtà, e il fatto che l’avvocato tenti di giustificarla con un’infinità di “non so” è semplicemente patetico.

“Ha escluso ogni coinvolgimento del marito e di altre persone, affermando di non aver mai pianificato alcuna azione specifica e che non avrebbe mai desiderato arrecare danno né alla bambina, né a chiunque altro”.

Certo, perché rapire un bambino è un atto di pura spontaneità, vero? E il marito, Moses Omogo Chidiebere, viene presentato come una vittima di circostanze quando invece è probabile che abbia avuto un ruolo nel coprire questa follia. In nove mesi non ti rendi conto che tua moglie finge una gravidanza? Allora ha ragione chi dice che non si deve fare entrare chi ha un QI medio di 65.

“Non sono in grado di stabilire – ha detto ancora il legale della donna – se la signora ha portato avanti una gravidanza isterica perché non sono un medico. E proprio per questo ho chiesto che venga visitata. Rosa è sconvolta, ma ha ammesso le sue responsabilità. Non ha precedenti ed il suo intento, di certo, non era quello mettere in pericolo la piccola”.

Parlare di gravidanza isterica per giustificare un rapimento è il colmo dell’assurdità. Rosa Vespa è una squilibrata antirazzista che ha messo in pericolo la vita di una piccola innocente e il suo avvocato insulta l’intelligenza di tutti con questa difesa debole. Chiedere una visita medica dopo un atto criminale come questo è solo un tentativo patetico di manipolare la percezione pubblica. Che Rosa sia sconvolta è comprensibile, ma non cambia il fatto che le sue azioni sono state quelle di una criminale, non di una vittima.