Bologna, un altro minore accoltellato da branco africani
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Bologna Sotto Assedio: Ennesima Aggressione da Stranieri in Piazza Verdi

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Un altro giorno, un altro episodio di violenza che scuote il cuore di Bologna. Questa volta è toccato a un giovane, pare un minorenne tra i 16 e i 17 anni, ferito gravemente con una coltellata o un cocciodi bottiglia in piazza Verdi, angolo via Petroni, nel pieno della zona universitaria. Siamo nel primo pomeriggio di oggi, 8 marzo 2025, e la polizia è intervenuta per cercare di fare luce su un’aggressione che porta ancora una volta la firma di stranieri. Un nordafricano, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato accerchiato e colpito da un gruppetto di africani, in un’escalation di brutalità che è iniziata in piazza e si è conclusa con il ragazzo accasciato poco lontano, in via Petroni, dove è stato soccorso.
Il ferito, trasportato d’urgenza in ospedale, versa in gravi condizioni ma sembra fuori pericolo: non ha mai perso conoscenza ed è stato stabilizzato dai sanitari. Un piccolo miracolo, forse, ma che non cancella la gravità di quanto accaduto. La polizia ha avviato gli accertamenti, ma i dettagli emergono già chiari: un’aggressione violenta, gratuita, compiuta da un gruppo di stranieri ai danni di un altro giovane, probabilmente anch’egli parte di quell’ondata migratoria che sta trasformando le nostre città in campi di battaglia.
Una Zona Universitaria Ostaggio della Violenza
Piazza Verdi, un tempo simbolo di cultura e gioventù, è ormai un teatro di degrado e insicurezza. Non è un caso isolato: aggressioni, risse, accoltellamenti sono diventati la norma in un’area che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di Bologna e che invece è ostaggio di bande di stranieri che agiscono indisturbate. E mentre gli studenti cercano di studiare e i residenti di vivere in pace, la realtà è che nessuno si sente più al sicuro. Chi ha trasformato questo angolo di città in una zona franca per la criminalità? La risposta è sotto gli occhi di tutti: l’immigrazione incontrollata.
Italiani Abbandonati, Stranieri Protetti
Il ferito di oggi è un nordafricano, sì, ma questo non cambia il quadro: la violenza che dilaga nelle nostre strade ha un denominatore comune, e si chiama fallimento delle politiche migratorie. Che sia tra loro o contro i cittadini italiani, poco importa: il risultato è lo stesso. Sangue, paura, ospedali pieni. E mentre il giovane lotta per riprendersi, ci chiediamo: dove sono le autorità? Dove sono i controlli? Dove sono le espulsioni promesse? La polizia indaga, certo, ma a cosa serve se poi gli aggressori, spesso noti alle forze dell’ordine, tornano liberi di colpire ancora?
Basta Buonismo: Serve una Svolta
Non possiamo più permetterci di girarci dall’altra parte. Ogni coltellata, ogni rissa, ogni grido di aiuto è un’accusa a un sistema che ha aperto le porte senza chiedersi chi stesse entrando. L’Italia non è un campo profughi, né un ring per regolamenti di conti tra stranieri. Piazza Verdi non può essere il simbolo di un Paese che si arrende al caos. Serve una stretta vera: rimpatri immediati per chi delinque, confini sigillati, e una politica che metta al primo posto la sicurezza degli italiani, non l’accoglienza a ogni costo. Perché se non agiamo ora, il prossimo ferito potrebbe non essere così fortunato da raccontarlo.
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