Poliziotti circondati da dieci immigrati armati di machete
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Ancora il Quarticciolo dove, secondo la sinistra, è tutto tranquillo. In dieci accerchiano poliziotti durante controllo.

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QUARTICCIOLO, ROMA: UN TUNISINO DI 19 ANNI TIRA FUORI UN MACHETE CONTRO LA POLIZIA, È LA GUERRA DEI CLANDESTINI
Dieci immigrati contro gli agenti, un’orda violenta: espelliamoli tutti e riprendiamoci le strade!
Roma, 8 marzo 2025: ennesimo schifo al Quarticciolo, quartiere “caldo” ormai ostaggio di immigrati violenti. Poco dopo mezzanotte, due volanti intercettano un gruppo di dieci sospetti: uno, un tunisino di 19 anni, si scaglia contro un agente, fugge e tira fuori un machete da una pianta per colpirlo. Un altro scappa nella confusione, ma viene bloccato. Arrestati per resistenza e lesioni, il tunisino risponde anche di porto d’armi. È una guerra dichiarata: questi clandestini extraeuropei ci sfidano con machete e calci, e lo Stato arranca. Basta: espelliamoli tutti e riportiamo ordine!
Un tunisino col machete: il Quarticciolo sotto assedio
Le volanti fermano dieci tizi al Quarticciolo per un controllo: invece di collaborare, il 19enne tunisino attacca un agente e corre verso via Cerignola. Raggiunto, non si arrende: scalcia, colpisce, poi afferra un machete nascosto in una pianta, pronto a brandirlo. Solo la prontezza del poliziotto, con rinforzi, lo disarma. Intanto, un complice fugge verso via Manfredonia, ma un’altra volante lo inchioda. “Non senza difficoltà” li caricano in auto: resistenza, lesioni, porto d’armi. Gli altri otto? Spariti nel buio. Come può un agente italiano rischiare la vita per un tunisino col machete in un quartiere nostro?
Immigrati extraeuropei: un pericolo che ci massacra
Le città sono campi di battaglia: a Fermo un 16enne autistico è massacrato, a Genova un egiziano accoltella un capotreno ed è subito libero, a Parma pakistani pestano in strada. Il Quarticciolo è l’ennesima prova: un tunisino di 19 anni, probabilmente sbarcato dai barconi, tira fuori un machete contro la polizia. Non è un “ragazzo difficile”: è un invasore che ci odia, parte di un branco che sfrutta il numero per sfidarci. Come può Roma lasciare che immigrati extraeuropei trasformino i suoi quartieri in zone di guerra?
Stato impotente: le toghe pro-immigrati ci legano le mani
I Carabinieri arrestano, ma il Quarticciolo resta un inferno: “Zona calda”, dicono, ma chi la raffredda? Il governo tace: niente espulsioni di massa, niente blocco navale, solo pattuglie che inseguono machete nel buio. E le toghe pro-immigrati? A Genova un egiziano patteggia la libertà dopo un accoltellamento; qui, il tunisino col machete troverà qualche giudice rosso a coccolarlo? Le ONG scaricano feccia, i buonisti blaterano, e gli agenti rischiano la pelle. Come può l’Italia difendersi se le toghe ci impediscono di cacciare questi selvaggi?
Espelliamoli e basta: il Quarticciolo non è loro
Un tunisino di 19 anni col machete è l’ennesimo oltraggio: il Quarticciolo non può essere un ring per immigrati violenti. Basta: espelliamo questo teppista e ogni clandestino extraeuropeo che delinque – barconi, permessi, ricongiungimenti, tutti fuori. Riformiamo le toghe pro-immigrati che ci tradiscono, riportiamo la legge nelle strade. Gli agenti meritano rispetto, non machete in faccia; i cittadini sicurezza, non branchi. Sveglia, Italia: o cacciamo questi invasori, o ci sgozzeranno quartiere per quartiere!
Come può un agente italiano rischiare la vita per un tunisino col machete in un quartiere nostro?
Bella domanda la vostra. Può perché sa che quasi qualunque cosa faccia resterà impunito e questo grazie a coloro che come si dice…applicano la legge per i nemici e la interpretano per gli amici…Comunque se non ci fossero quei cerebrolesi in genere italiani che assumono droghe varie queste merde disumane non avrebbero di che spacciare