Migranti sfregiano ragazzine che non si lasciano stuprare, Sala apre nuovo centro accoglienza!

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By V marzo 10, 2025 21:08

Migranti sfregiano ragazzine che non si lasciano stuprare, Sala apre nuovo centro accoglienza!

COME PUÒ SALA FARLO, CON MILANO GIÀ IN GINOCCHIO? ALTRI 50 POSTI PER RIFUGIATI, LA FOLLIA SENZA FINE
La città affoga nel caos, ma la Giunta spalanca ancora le porte: è resa, non accoglienza

Milano, 10 marzo 2025 – Ma come è possibile? Come può Beppe Sala, con Milano già soffocata da un’immigrazione fuori controllo, degrado dilagante e periferie al collasso, pensare di aggiungere altri 50 posti per rifugiati? È ufficiale: la Giunta ha dato il via libera a un ampliamento della rete di accoglienza per stranieri titolari di protezione internazionale, con l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé che, con un candore sconcertante, osa definirlo “un passo verso la vera integrazione”. Integrazione di chi? E a spese di chi? Qui non si tratta di solidarietà, ma di una resa incondizionata, un’ospitalità cieca che ignora i milanesi e la realtà sotto gli occhi di tutti.

La situazione è al limite: le risorse scarseggiano, la criminalità cresce, le case popolari sono un miraggio per migliaia di italiani in lista d’attesa, e i quartieri popolari sono sempre più simili a zone franche dove la tensione è palpabile. Eppure, mentre i cittadini chiedono sicurezza e attenzione, la priorità della Giunta è trovare un tetto per altri 50 sedicenti rifugiati. Ma davvero qualcuno crede che questa sia la soluzione? Davvero Sala pensa che Milano possa reggere un’accoglienza infinita, come se fosse un pozzo senza fondo, mentre i suoi abitanti sono lasciati a sé stessi?

“Vera integrazione”, dice Bertolé. Ma quale integrazione può esserci in una città dove i servizi sono al collasso, le scuole scoppiano, gli ospedali arrancano e le strade sono teatro di spaccio e violenze? Chi vive nelle periferie lo sa: non è un problema di pregiudizi, ma di numeri e fatti. Aggiungere 50 posti significa buttare benzina sul fuoco, ignorando che i milanesi non ce la fanno più. E no, non è stato chiesto il parere di nessuno: né un dibattito, né un confronto con chi ogni giorno vive il peso di queste scelte. Solo un ordine calato dall’alto, da chi abita nei quartieri chic e non sa cosa significhi camminare di sera in certe vie.

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La cronaca parla chiaro: aggressioni, bande, disordine. Solo nell’ultimo weekend, una 15enne sfregiata a Cadorna da tre nordafricani, una 17enne molestata sulla M3 da un egiziano. E la risposta? Altri 50 posti per accogliere chi, troppo spesso, porta con sé problemi invece di soluzioni. Milano non è un campo profughi, non è un laboratorio per esperimenti ideologici di qualche amministratore illuminato. È una città che sta perdendo la sua anima, schiacciata da un’accoglienza senza limiti che mette gli italiani all’ultimo posto.

Come può Sala, con questa situazione sotto gli occhi, decidere di spalancare ulteriormente le porte? Cinquanta posti in più non sono un gesto di generosità: sono un affronto a chi paga le tasse, a chi chiede sicurezza, a chi vuole una città vivibile. È il trionfo di un’ossessione ideologica sul buonsenso. Sveglia, Milano: se non ci ribelliamo ora, domani sarà troppo tardi.

Migranti sfregiano ragazzine che non si lasciano stuprare, Sala apre nuovo centro accoglienza! ultima modifica: 2025-03-10T21:08:35+00:00 da V
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