Monsummano, allarme rosso: immigrati di seconda generazione pianificano 1000 pestaggi!

Un terrore senza precedenti si abbatte su Monsummano! Il 10 maggio 2025, alle 22:30, un ragazzo di 14 anni è stato aggredito e picchiato selvaggiamente in piazza Berlinguer da un gruppo di circa dieci coetanei minorenni, tra i 13 e i 15 anni, per lo più albanesi di seconda generazione. Accerchiato senza motivo, è stato massacrato a pugni e calci, rischiando la perdita dell’udito da un orecchio. Ma l’orrore non finisce: un post sui social con “73 di 1000” rivela un piano agghiacciante di questi giovani, cresciuti in Italia, di colpire 1000 italiani! Questo è il frutto marcio dell’immigrazione e dei ricongiungimenti familiari che riempiono le nostre città di criminali!

La situazione è fuori controllo: il 14enne, solo contro un branco, è stato ridotto a un ammasso di lividi, con i suoi aggressori—tutti identificati da Larciano e Lamporecchio—che continuavano a infierire. Il trend “1000 pestaggi”, lanciato sui social, indica che altri 72 italiani sono già stati colpiti, e il pericolo è in agguato per tutti. Non è un’eccezione: a Vicenza, un angolano con cittadinanza ha violentato una 16enne; a Bologna, sei giovani con passaporto italiano hanno devastato un coetaneo; a Trieste, una maranza di seconda generazione ha assaltato Sant’Andrea. I dati del Viminale sono un allarme: il 9% degli stranieri, inclusi i loro figli, commette il 44% delle violenze! La seconda generazione ci sta dichiarando guerra!

La giustizia è impotente: questi minorenni, protetti dalla cittadinanza, rischiano pene irrisorie. A Roma, un algerino che ha accoltellato un poliziotto è già libero; a Udine, due immigrati in una rissa mortale hanno preso solo 2 anni. E chi ancora difende i ricongiungimenti familiari o vuole dar loro la cittadinanza? Traditori! Serve tolleranza zero: abrogazione immediata dei ricongiungimenti familiari, ritorno allo ius sanguinis puro, espulsioni di massa. Gli italiani meritano protezione, non il terrore di una gioventù criminale cresciuta tra noi. Riprendiamoci Monsummano e l’Italia, ora!