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### L’Antirazzismo Woke Arma le Menti Deboli: il Rischio di un Kirk Italiano

L’ideologia antirazzista, brandita dalla sinistra come arma di “giustizia sociale”, sta armando menti deboli e instabili, pronte a passare dalle parole ai proiettili, come accaduto con l’assassino di Charlie Kirk negli USA. Antonella Bundu, candidata di Toscana Rossa alle regionali toscane del 2025 – nata in Sierra Leone e naturalizzata italiana grazie a leggi permissive – lo dimostra con la sua retorica velenosa: “Smantellare la bianchezza è urgente, un atto politico e una pratica collettiva”. Bundu invoca di “de-costruire gli italiani razzisti”, etichettando la “bianchezza” come problema strutturale da abbattere. Immaginate se un patriota scrivesse “Smantellare la negrezza è urgente”: immediata indagine per odio razziale, toga e manette. Ma qui, è “progressismo”: Bundu, ex consigliera di Sinistra Italiana eletta a Firenze nel 2020 con 1.389 preferenze su slogan di “decolonizzazione”, è protetta dal sistema woke.

Questo non è dibattito: è incitamento al genocidio culturale, che genera mostri come Tyler Robinson, il 22enne che ha ucciso Kirk il 10 settembre 2025 con proiettili incisi “Bella Ciao” e frasi pro-trans. Radicalizzato da narrazioni antirazziste e LGBT – partner di un trans, ossessionato da “odio bianco” – Robinson ha confessato: “Ne avevo abbastanza del suo odio, non si può negoziare”. La sinistra, da BLM a gruppi italiani, semina questo veleno: stragi trans come Nashville (6 morti in scuola cristiana, 2023) o Minneapolis (2 bambini alla Messa, 2025), e in Italia squadracce pro-Pal che aggrediscono docenti pisani.

Domani qualche esagitato di sinistra potrebbe sparare ad un patriota e poi dire che lo ha fatto perché voleva “decostruire un italiano razzista”.

Ma non solo incitano all’odio razziale, accusano gli altri di farlo se questi lo mettono in evidenza!

Bundu incarna il doppio standard: vuole “de-costruire” gli italiani, ma piange “razzismo” se criticata.

La sinistra ci odia perché non ci pieghiamo alla loro ideologia dell’annullamento nazionale. Se potessero, ci sparerebbero tutti, come a Kirk, per “decostruirci”.

“Le vite dei bianchi contano” è un grido per la sopravvivenza: sradichiamo queste associazioni antirazziste e LGBT, che dietro inclusione nascondono sostituzione e genocidio. Per Charlie, basta ipocrisia – è guerra ideologica.