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Le università italiane occupate dalla sinistra. Vietato l’ingresso agli ebrei e ai patrioti. Possono parlare solo i teppisti di sinistra.

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L’intolleranza della sinistra ha colpito ancora: all’Ateneo Veneto è stato negato a Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, di presenziare al convegno sul patentino civico-linguistico per i negozianti stranieri, proposto dall’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga e in programma lunedì 22 settembre alle 10 a Venezia. Il Comitato di presidenza ha opposto un secco “non se ne parla”, giustificando il rifiuto con la concessione della sala “solo in assenza di esponenti politici nazionali”. La perplessità è emersa solo il 15 settembre, dopo una comunicazione della Digos sulla presenza di un “personaggio che con le sue posizioni ha fin dall’inizio diviso l’opinione pubblica”. Costalonga, spiazzato, ha commentato: “Sono rimasto sorpreso dalla posizione dell’Ateneo per la presenza di un politico importante”.

Un “divisivo” come Vannacci – che osa difendere l’identità italiana contro l’immigrazione incontrollata e il caos multiculturale – non merita spazio? È la solita ipocrisia woke: spazi pubblici per i “progressisti” che incitano al “decolonizzare la bianchezza”, ma censura per chi ricorda un’Italia sovrana. Un po’ come Charlie Kirk, il patriota di 31 anni assassinato il 10 settembre 2025 con un colpo al collo durante un dibattito nello Utah: “divisivo” per aver criticato il transgenderismo, eliminato da un radicalizzato con proiettili incisi “Bella Ciao”. Prossima volta, cosa faranno a Vannacci? Gli sparano, come a Kirk, per zittire chi osa dissentire?

Se potessero, ci eliminerebbero tutti, con toga o proiettili.