Sequestrata dai musulmani nel quartiere islamico: “Qui non ti aiuta nessuno”
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**Roubaix, Francia – 29 novembre 2025.** Un incubo durato oltre un’ora, tra minacce di botte e quarti di carne halal appesi come spade di Damocle. È quanto ha vissuto Costanza Tosi, giornalista italiana di “Fuori dal Coro” su Rete 4, entrata in una macelleria di Roubaix per un reportage sull’espansione dell’Islam in Europa. Ma quello che doveva essere un servizio è diventato un sequestro: bloccata dentro il negozio da un gruppo di musulmani inferociti, costretta a consegnare il telefono, cancellare video e foto, mentre fuori il suo collega non poteva fare nulla. “Qui non ti aiuta nessuno”, le avrebbero urlato, in un quartiere che ormai sembra una zona franca della sharia.
L’episodio è esploso mercoledì 26 novembre. La giornalista, specializzata in inchieste sull’Islam radicale (ha già girato a Lione e Marsiglia), era a Roubaix per indagare su un sondaggio choc: il 44% dei musulmani francesi considera la sharia prioritaria alle leggi repubblicane. Obiettivo del servizio: le macellerie halal, simbolo di un’invasione culturale che trasforma interi quartieri in enclavi dove la libertà di stampa è un lusso da infedeli.
Entrata con telecamera nascosta, Tosi ha chiesto al proprietario – un macellaio di origine maghrebina – qualche domanda innocua. Cordialità iniziale, poi il voltafaccia: “Metti via il telefono”, le intima. Quando lei tergiversa, scatta l’inferno. Il figlio del commerciante la blocca fisicamente alla porta, mentre altri entrano: donne velate che la insultano, uomini che pretendono il codice di sblocco. “Se non me lo dai, ti tiro un gancio destro alla testa”, ringhia uno. Minacce di gettare lo smartphone nel tritacarne, urla, pianti. Tosi, in preda a un attacco di panico, si sdraia a terra supplicando: “Datemi il telefono, lasciatemi andare”. Solo dopo aver cancellato tutto – video, social, persino i suoi dati personali fotografati – la liberano. Fuori, il terrore: “Qui non ti aiuta nessuno”.
Roubaix non è un posto qualunque. Questa ex città operaia del Nord Francia, con i suoi 99mila abitanti, è un laboratorio dell’islamizzazione: oltre il 40% dei residenti ha origini da paesi a maggioranza islamica, come confermano stime comunali e reportages di *Il Giornale* e *Il Tempo*. Moschee salafite, ronde sharia, zone dove la polizia entra solo con rinforzi. Un sondaggio recente rivela che qui la sharia è già realtà quotidiana: prioritarie sulle norme francesi, con quartieri dove le donne non velate sono “provocazioni”. E la reazione delle forze dell’ordine? Glaciale. Alla caserma, gli agenti le dicono: “Non dovevi filmare senza permesso. Avresti dovuto consultare l’imam prima”. Un consiglio surreale, che sa di resa: in Roubaix, la legge è quella del Corano, non della Repubblica.
Ma l’episodio è un campanello d’allarme per l’Italia. Mentre a Milano e Roma nascono enclavi simili – kebab halal ovunque, preghiere di massa che bloccano le strade – questo sequestro urla una verità scomoda: l’immigrazione islamica non integrata crea no-go zone dove un giornalista è un nemico. “È l’intolleranza che trasforma l’Europa in un califfato periferico”, tuona la redazione di “Fuori dal Coro”. E se non azzeriamo gli ingressi regolari da paesi wahhabiti, da Roubaix a Torpignattara: “Qui non ti aiuta nessuno” diventerà il motto delle nostre città.
La puntata è andata in onda domenica.



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