Sanità invasa dai clandestini: 5 miliardi per curare chi sbarca
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E non sono inclusi i regolari.
La sinistra e i media allineati insistono sulla crisi della sanità
Visto che sostengono così tanto i porti aperti agli immigrati, perché non fanno una stima attuale dei costi relativi alle cure gratis riservate ai clandestini e ai richiedenti asilo?
Nel 2018, furono 590… pic.twitter.com/noCnnItR6E
— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 29, 2024
**Il Costo Sanitario dei Migranti: Una Questione di Trasparenza**
Negli ultimi anni, il dibattito sulla gestione dei migranti in Italia ha acceso i riflettori su vari aspetti della politica nazionale, dalla sicurezza alla sanità. Proprio la sanità pubblica è diventata un argomento di discussione centrale, con critiche sulla sostenibilità finanziaria e la qualità dei servizi offerti ai cittadini italiani. Tuttavia, se si parla di accoglienza e diritti umani, è cruciale anche considerare il costo associato alla cura sanitaria dei clandestini, un tema che spesso resta sullo sfondo del discorso pubblico.
Nel 2018, le stime indicavano che il costo per le cure sanitarie gratuite dei migranti, tra clandestini e richiedenti asilo, si aggirava intorno ai 590 milioni di euro. Facendo un calcolo approssimativo e considerando un incremento annuo del 5% per adeguarsi all’inflazione e alla crescita degli arrivi, possiamo stimare che dal 2018 a oggi, il costo totale potrebbe essere salito significativamente.
– **2019**: 590 milioni x 1,05 = 620 milioni
– **2020**: 620 milioni x 1,05 = 651 milioni
– **2021**: 651 milioni x 1,05 = 684 milioni
– **2022**: 684 milioni x 1,05 = 718 milioni
– **2023**: 718 milioni x 1,05 = 754 milioni
– **2024**: 754 milioni x 1,05 = 792 milioni
Da questo calcolo, emerge che, in un periodo di sei anni, le spese per la sanità dei migranti potrebbero aver quasi raggiungo i 5 miliardi di euro. Questa cifra, sebbene stimata, solleva una questione di trasparenza politica e mediatica: se da un lato si promuove una politica di accoglienza e porte aperte, dall’altro è necessario che ci sia una discussione aperta e onesta sui costi che tali politiche comportano per il sistema sanitario nazionale.
Perché non mandare il conto alle ambasciate?
A fine secolo sentivo già parlare di 500.000 Lire a cranio al dì, mi sa che la Fran ci è andata leggera nella stima