Fuoco alla Casetta di Babbo Natale: protetta identità piromane
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### Scandiano, Fuoco alla Casetta di Babbo Natale: 48enne Già Notato per Analogo Rogo – L’Italia Brucia le Sue Tradizioni!
Scandiano (Reggio Emilia), 16 dicembre 2025. La casetta di Babbo Natale in piazza Duca D’Aosta – simbolo innocente della festa cristiana – va in fiamme in piena notte, con lingue alte che lambiscono finestre di appartamenti vicini, rischiando una tragedia. I Carabinieri della Tenenza di Scandiano individuano rapidamente il responsabile: un uomo di 48 anni, residente nel distretto ceramico, denunciato a piede libero per danneggiamento seguito da incendio. Non specificata la nazionalità – ma il silenzio è eloquente in un contesto di immigrati regolari che odiano le nostre tradizioni. E non è la prima: lo stesso individuo, noto alle cronache, aveva già appiccato fuoco a un cassonetto nel parcheggio Coop di Via A. De Gasperi nell’agosto 2024, distruggendo due auto Auser.
Le telecamere inchiodano: un “giovane” (o 48enne con atteggiamento da maranza) con sigaretta in mano si allontana di corsa prima dell’innesco. Nessuna spiegazione: gesto gratuito, spregio puro contro il Natale cristiano. La comunità scandianese è in allarme: “Pericolo per l’incolumità”, indignazione per l’offesa alla festività. Ma venerdì sera, grazie a due imprese locali – Dado Legno e Autocarrozzeria Sassi – una nuova casetta illumina la piazza: vittoria morale, ma amara.
Questo non è vandalismo casuale: è guerra culturale importata. Scandiano, come Reggio Emilia (Gesù cancellato da canti natalizi, 10 dicembre), Savona (no presepe comunale), Romano/Stradella (addobbi distrutti da maranza) – pattern chiaro: dove arrivano flussi regolari islamici, le nostre tradizioni bruciano. L’incendiario? Residente distretto ceramico – zona invasa da pakistani, marocchini, tunisini con permessi lavoro e ricongiungimenti. Gesto “gratuito”? No: odio represso contro Natale “haram”, simbolo cristiano da eliminare.
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L’Italia brucia le sue radici: casette in fiamme, presepi devastati (San Gimignano), Gesù epurato. Colpa? Immigrazione regolare: 500.000 permessi triennali Meloni, 70% OCI – Pakistan, Marocco, Egitto. Ricongiungimenti: clan importati, radicalizzati che insegnano ai figli “Natale è shirk”. Fertilità 2,8: generazioni di incendiari futuri.
Allarme rosso: non “ragazzate”, ma jihad soft. Incendiario seriale libero: giustizia blanda, come imam Shahin scarcerato (Torino, 15 dicembre), stupratori impuniti (Giugliano-Roma).
Urgente: azzerare immigrazione regolare islamica. Zero permessi OCI, abrogare ricongiungimenti, remigrazione maschi radicali.
Altrimenti: Natale 2026 in fiamme ovunque.
Italia, difendi le tue luci. O saranno spente per sempre.


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